In ambito medico, con il termine “Shock”, si intende una condizione grave caratterizzata da una sofferenza generale dell’organismo, dovuta all’arrivo di poco sangue agli organi nobili (cervello, cuore, polmoni e reni). Tale diminuzione è la conseguenza di un abbassamento brusco della pressione arteriosa.

Possiamo catalogare lo shock in tipi diversi, in base alla causa scatenante:

-shock ipovolemico: diminuzione della quantità di sangue circolante nel corpo dovuta, ad esempio, ad emorragie oppure a ustioni molto estese con la formazione di bolle piene di siero (flittene);

-shock neurogeno: dilatazione dei vasi sanguigni dovuta a traumi cranici/spinali;

-shock anafilattico: dilatazione dei vasi sanguigni dovuta ad una grave reazione allergica;

-shock settico: dilatazione dei vasi sanguigni dovuta ad una grave infezione sistemica (sepsi);

-shock cardiogeno: mancanza di efficacia della pompa cardiaca dovuta ad infarto, scompenso cardiaco grave od embolia polmonare.

Come riconoscerlo?

Il battito cardiaco sarà debole e frequente; la pelle sarà pallida, fredda e sudata; possono essere presenti le estremità delle dita e le labbra bluastre (cianosi); respirazione rapida e superficiale; irrequietezza della persona che tenderà successivamente ad assopirsi; blocco dell’attività urinaria.

Cosa fare?

È una situazione grave che, una volta instaurata, andrà a peggiorare progressivamente arrivando fino al coma ed alla morte.

Bisognerà, se possibile, eliminarne la causa scatenante, quindi arrestare l’emorragia, rimuovere l’agente allergico, immobilizzare eventuali fratture. Slacciare tutti gli indumenti stretti per favorire la respirazione e la circolazione sanguigna.

Evitare di somministrare qualsiasi cosa da bere.

Riscaldare la persona ma non farla sudare, in quanto il sudore porta ad una perdita ulteriore di liquidi corporei e, di conseguenza, ad un peggioramento delle sue condizioni.

Porre l’infortunato in posizione anti-shock: il soggetto deve essere sdraiato supino (a pancia in su) e le gambe devono essere sollevate di circa 45 gradi mettendovi sotto un cuscino, uno zaino oppure mantenendole alzate manualmente.

Mantenere monitorate le funzioni vitali (coscienza, respiro circolo) fino all’arrivo dei soccorsi.

Si ricorda, una volta riconosciuto lo stato di shock, di allertare immediatamente il 112.

Lisa Abregal

Monitore di Primo Soccorso

CRI Acqui Terme

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